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Jaan RÄÄTS

 

 

BIOGRAFIA

 

Nato il 15 ottobre 1932 a Tartu, morì il 25 ottobre a Tallinn.

Membro dell’Unione dei compositori estoni dal 1957

 

Negli anni Sessanta, Jaan Rääts, un compositore di orientamento neo-classico, porta nella musica estone un nuovo stile marcatamente anti-romantico, attivo e giocoso. Il suo giovanile e ritmico Concerto per orchestra da camera del 1961 diviene una pietra miliare nella nuova musica estone. 

 

Rääts studia pianoforte all’Istituto superiore di musica di Tartu e consegue la laurea in composizione nel 1957 con Mart Saar e Heino Eller al Conservatorio di Tallinn. Dal 1955 al 1966 lavora come ingegnere del suono per la Radio Estone, successivamente dal 1966 al 1970 è caporedattore dei programmi musicali e dal 1970 al 1974 assume il ruolo di direttore generale e direttore musicale della Televisione nazionale estone. Dal 1974 al 1993 è presidente dell’Unione dei compositori estoni nonché attivo a lungo come uomo politico e di governo. Dal 1968 al 1970 e di nuovo dal 1974 al 2003, Rääts insegna composizione all’Accademia estone di musica (docente dal 1990). Tra i suoi studenti si annoverano Raimo Kangro, Erkki-Sven Tüür, Rauno Remme, Mihkel Kerem,  Avi Benjamin Nedzvetski, Kerri Kotta, Tõnu Kõrvits, Tõnis Kaumann e Timo Steiner. 

 

Jaan Rääts è un compositore dallo stile e dalla sonorità ben riconoscibili. La maggior parte della sua opera è costituita da musica strumentale. Nel periodo dal 1957 al 1993, Rääts completa dieci sinfonie, ventiquattro concerti per orchestra e solista, due concerti per orchestra da camera, alcuni brani sinfonici e un numero cospicuo di opere cameristiche.

 

In generale, Rääts evita lo sviluppo drammaturgico e la narrazione. Una pulsazione ritmica vigorosa è l’elemento base della sua musica, in cui vari frammenti stilistici ruotano come in un mixer a tamburo: triadi mozartiane e cluster modernisti, motivi di musica barocca e popolare, polifonia lineare e ritmi della musica pop. Una forma concisa è il collante che mantiene uniti gli elementi del suo stile caleidoscopico, bilanciando i rapidi contrasti con le simmetrie della struttura generale. A volte nei suoi lavori appaiono alcune figure liriche o neo-romantiche, ma non in misura tale da definirne il carattere generale. Lo stile giocoso di Rääts emana generalmente una sottile (auto)ironia. Sullo sfondo della prevalente tendenza romantica della musica nazionale estone negli anni Cinquanta, l’energia ritmica e le graffianti melodie liberamente tonali dei lavori di Rääts appare straordinaria.

 

Il ritmo pulsante e le spigolose melodie delle prime sinfonie di Rääts (n. 1 del 1957, n. 2 del 1958/1987, n. 3 del 1959) inizialmente sembrano rivoluzionarie, ma il suo stile energico è in realtà più adatto a trasmettere lo spirito sovietico sulla vita e sull’etica del lavoro. Nella musica della fine degli anni Sessanta e dei primi anni Settanta, rispettivamente nella Sinfonia n. 6 (1967) e n. 7 (1972), la stilizzazione nella musica di Rääts assume forme febbrili. Il suo materiale diviene eterogeneo, un mosaico di texture pieno di fugaci riferimenti stilistici, citazioni e motivi di diversi stili musicali fino alla musica popolare. Nel 1980, un più aforistico stile musicale di influenza minimalista prende piede nella sua produzione.

 

Lo stile giocoso di Rääts si dimostra particolarmente adatto al concerto - scrive concerti per violino (1963, 1979, 1995) e pianoforte (1968, 1971, 1983, 1989, 1992 a quattro mani), così come per due pianoforti (1986), violoncello (1966, 1997), chitarra (1992) e vari altri duetti strumentali - per tromba e pianoforte (1993), violino e chitarra (1998) e per due chitarre (1999). I lavori orchestrali di Rääts includono due concerti per orchestra da camera (1961, 1987) e brani orchestrali più brevi fra i quali Intrata per orchestra da camera (1997) e i Cinque sketch per Requiem (Viis eslkiisi reekviemile, 1997).

 

La musica da camera di Rääts è ancora più estesa. Compone sei quartetti per archi e sette trii con pianoforte, quartetti con pianoforte, sestetti e lavori per altri ensemble. La sua prolifica produzione per pianoforte include dieci sonate e i cicli 24 Preludi (1968), 24 Preludi su melodie popolari estoni (24 prelüüdi eesti rahvaviisidele, 1977), 24 Preludi estoni (24 eesti prelüüdi, 1989) e tre serie di miniature intitolate 24 Marginalia (24 marginaali, 1979 per pianoforte, 1980 per elettronica, il primo lavoro elettronico su LP in Estonia, e nel 1982 per due pianoforti). Dei pochi lavori di Rääts per voce, i più importanti sono l’oratorio Karl Marx (testo di Enn Vatemaa, 1964) per voce narrante, coro misto e orchestra sinfonica, il Piccolo oratorio (Väike oratoorium, testo di Enn Vatemaa, 1973) per coro maschile, organo e orchestra sinfonica e Il quadrato magico (Maagiline ruut, 1999) per coro e orchestra da camera. Rääts scrive inoltre musica per quattordici film estoni.

 

La musica di Rääts rimane giocosa e simile allo stile del Concerto da camera fino ad oggi, a dispetto del genere. Rääts dice: “Non mi piacciono i sistemi rigidi. Mi piace assorbire il materiale musicale, filtrarlo e svilupparlo emozionalmente quanto è necessario. Lo utilizzo come una tavolozza per la mia immaginazione”.

 

L’idioma ritmico-centrico di Rääts, sviluppato negli anni Sessanta, esercita una grande influenza su tutta la musica estone fino alla fine degli anni Ottanta. Sebbene Rääts inizi la sua carriera di compositore durante l’era dello (ri)scoperto modernismo e delle tecniche compositive dell’avanguardia, il suo lo stile a mosaico, giocoso e personale, produce l’avvento del pensiero postmodernista nella musica estone.

 

Più di quaranta registrazioni su vinile e su cd sono pubblicate da varie etichette, tra le quali Melodija, Antes Edition, Finalndia Records, Capriccio Records, Kreuzberg Records e Eurodisc. Antes Edition produce due pubblicazioni monografiche. I lavori di Rääts sono pubblicati da Sovetski Kompozitor, Muzõka, Estonian Music Foundation, Edition Peters, Sikorski Verlag, G. Schirmer Inc., Antes Edition, Edition 49, Eres Edition a.o.

 

Jaan Rääts riceve il titolo onorario di “Emerito artista della SSR estone” (1965) e “Artista del popolo” (1977). Meritati il “Premio della Estonia sovietica” (1972), il “Premio della letteratura e dell’arte dell’organizzazione della gioventù comunista sovietica estone” (1970) e il “Premio musicale annuale della ESSR” (1974). Durante la repubblica d’Estonia è insignito del “Premio per la cultura dello stato estone” (1995), del “Premio annuale per l’impegno nella musica e nella cultura dell’Estonia” (2002), del “Premio annuale per l’impegno culturale dell’Estonia” (2007), del “Premio alla carriera della fondazione per la cultura nazionale estone” (2011), del “Premio alla carriera della repubblica d’Estonia” (2011) e della “Stella bianca del terzo ordine”.

 

© EMIC 2011

 

 

 

LA MUSICA

 

(pagine 41-42 dal libro: Helilooja Jaan Rääts)

 

Jaan Rääts, insieme a Veljo Tormis, Eino Tamberg e Arvo Pärt, è uno dei giovani compositori a farsi strada negli anni Sessanta e i cui lavori portano la musica estone fuori dalla stagnazione del dopoguerra e ristabiliscono il legame con le tendenze della musica del ventesimo secolo. È paradossale che facendo sperimentazione più o meno attivamente o utilizzando nuove tecniche compositive, praticamente tutti i riformatori della musica estone presto o tardi prendano invece spunto dalla tradizione: le musiche popolari estoni runolaul presto si rivelano una delle fonti di ispirazione di Veljo Tormis, il sinfonismo tradizionale unito a metafore psicologizzate costituisce a lungo l’asse portante della musica di Eino Tamber, mentre Arvo Pärt negli anni Settanta trova una logica musicale universale nella antica polifonia sacra.

 

Nei primi lavori di Jaan Rääts ci sono diversi tratti della tradizionale drammaturgia del conflitto, ma già negli anni Cinquanta l’orientamento neoclassicista diviene dominante nella sua musica: la principale caratteristica diventa la pulsazione ritmica ostinata, l’utilizzo di melodie e di stilemi presi dalla musica barocca e dal classicismo viennese, e un caleidoscopico modo di sviluppo basato su veloci contrasti senza conflitto. In questo modo, l’innovatore della musica estone Jaan Rääts dà continuità alla tendenza restauratrice che ha una larga influenza in Europa nella prima metà del ventesimo secolo e che ha come rappresentanti anche Sergej Prokof’ev, Dmitrij Šostakovič, Igor’ Stravinskij, Béla Bartok, Paul Hindemith, Arthur Honegger e altri, compreso Eduard Tubin, ognuno alla propria maniera.

 

L’approccio creativo di Rääts prende forma sotto l’evidente influenza delle tradizioni del ventesimo secolo, prima fra tutte l’adesione allo stile di Prokof’ev e di Stravinskij e a un certo tipo di rigide dinamiche peculiari a Hidemith.

(Tiina Šubin, 1981).

 

Al differenza di Arvo Pärt e di Kulda Sink, Jaan Rääts non è interessato alle tecniche sistemiche della nuova musica. Come la musica antica, i diversi stili diventano nella sua musica l’oggetto di una imitazione generalizzata. 

 

“Non ho mai usato nessun sistema in particolare. Ho sperimentato gli strumenti della musica seriale, ma come metodo sarebbe stato troppo restrittivo. Voglio governare il materiale musicale liberamente, sulla base dell’intuizione. I timbri e le combinazioni stabiliti nella creazione della musica dodecafonica sono interessanti. A volte li imito applicando altre tecniche. In linea di principio non disprezzo nulla, ma allo stesso tempo non voglio caderne vittima. Sono una sorta di “neo-conservatore” - dal punto di vista della partitura mi piace molto preservare le belle tradizioni, utilizzare vecchi metodi, ecc.

(Jaan Rääts, 1968)

 

 

 

TESTIMONIANZE

 

 

Eino Tamberg : Quando penso alla musica di Jaan Rääts, la prima cosa che mi viene in mente è la sua potente energia motoria. E subito dopo il Concerto per orchestra da camera - il lavoro giovanile di Jaan che è uno dei pezzi estoni più eseguiti al mondo. Questo concerto dimostra in maniera evidente il principio del contrasto che governa tutta la sua musica - una alternanza fra movimenti energici e movimenti lenti (nonostante queste parti lente possano comunque essere allo stesso tempo ricche di tensione).

Durante più di quarant’anni, questo contrasto inizialmente bianco/nero è divenuto più ricco di sfumature. I movimenti lenti hanno guadagnato calore e flessibilità. I movimenti veloci sono divenuti ancora più brillanti ed emozionanti nell’orchestrazione. Ma l’essenza della sua musica è rimasta piuttosto vicina agli esordi della sua produzione. In questo senso Rääts è uno dei compositori dal linguaggio musicale più riconoscible e caratteristico. La musica di Rääts è sempre di alto livello, sia per le luminose idee che per nella realizzazione tecnica. Ho sempre guardato al lavoro di Jaan con grande interesse e spesso ho amato le sue argute idee su intonazione, orchestrazione e forma. E allo stesso tempo sono stato sempre affascinato dal grande vigore delle sue musiche.

 

Neeme Järvi : Io e Jaan Rääts eravamo colleghi in gioventù. Ho i migliori ricordi di lui dagli anni Sessanta. La musica di Rääts è interessante, piena di sorprese, con un suo specifico stile. Il suo concerto per orchestra da camera è scritto con maestria e divenne popolare subito dopo la prima con l’orchestra da camera di Tallinn. Rudolf Barshai l’ha eseguita con l’orchestra da camera di Mosca in tutto il mondo. Le sinfonie e i concerti di Rääts sono sempre nel repertorio delle nostre orchestre. Quando lavoravo con l’Orchestra della Radio estone ero felice di registrare tutti i nuovi lavori di Jaan. Attualmente sto pensando di realizzare un paio di nuovi dischi dei suoi più rinomati lavori, come Ode al primo Cosmonauta, il Concerto per orchestra da camera, la quarta e la quinta Sinfonia, ecc. 

 

Florian Meierott : Jaan Rääts è indubbiamente uno dei più grandi compositori estoni. Il suo unico e incomparabile stile mi ricorda un caleidoscopio di sensazioni: ogni singola immagine, appena percettibile, cambia forma e colore già nell’istante successivo. Consente all’interprete un’ampia libertà artistica, senza rinunciare a ciò che di musicale è importante per lui come compositore. 

 

Mihhail Aranovski, 1979 : Ogni contrasto è un’immagine. Il pensiero di Rääts è molto concreto. L’essenza della sua musica è esplicita, sensoriale, muscolare. Trabocca di energia e potenza, avvertibile nel temperamento vivace, nell’intuizione e nella virilità. La sua musica è caratterizzata in larga parte da una sorta di carattere imperioso, ma allo stesso tempo da un lirismo e da una sua raffinatezza.

 

Raimo Kangro, 1982 : Cosa affascina della musica di Rääts? Forse il modo in cui dice all’ascoltatore: “vivi, vivi questo momento nella sua meraviglia, nella sua occasionalità, nella sua assenza di significato”. Cosa è affascinante di Rääts? Forse la sua indipendenza dalle mode e dagli idoli.

 

Kalle Randalu : Jaan Rääts è una persona dal pensiero reattivo e vivace. Ha una grande conoscenza della musica, conosce benissimo gli strumenti musicali, è un grande orchestratore e un grande ammiratore della musica di Mozart. Jaan appartiene a quei compositori che danno ai musicisti la libertà di interpretare la sua musica. Forse è perché gli interpreti, eseguendo i suoi brani, hanno saputo sorprenderlo positivamente più volte.

A Jaan piace sempre seguire le interpretazioni dei suoi brani. Durante il processo creativo, improvvisa all’ultimo momento. Per esempio, mi ricordo la nascita di Electronic Marginals sperimentando e trovando soluzioni interessanti in studio con il compositore. Nel 1981 ho confidato a Jaan di avere l’intenzione di arruolarmi. È subito intervenuto e invece che nell’esercito sono finito a partecipare al Concorso “Robert Schumann”.

 

 

[many thanks to Mme. Evi Arujärv for sharing all the required materials and Lorenzo Meo for the Italian translation]

Jaan Rääts  © Peeter Sirge

Jaan Rääts in 1980

Jaan Rääts at 70

Jaan Rääts © Harri Rospu

Jaan Rääts at 80

Jaan Rääts  © Peeter Sirge

Jaan RÄÄTS 80th Birthday Jubilee Concert

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